Aumento delle compravendite ed espansione della logistica: tutte le previsioni degli esperti.
Benvenuto all’appuntamento settimanale con il nostro blog. Oggi analizziamo uno studio sulla tanto attesa ripresa del mercato immobiliare: la terza edizione di Meteo Immobiliare, indagine condotta dal centro di ricerca Rur (Rete Urbana delle Rappresentanze) e dalla società di consulenza Yard presso un panel di tecnici, operatori ed esperti di real estate.
Nel 2018 il mercato immobiliare residenziale è salito a circa 580mila transazioni, con una previsione di oltre 600mila nel 2019. Se da una parte quest’anno risulta positivo per il segmento residenziale nuovo o ristrutturato, in generale per quanto riguarda gli scambi e i prezzi il mercato è ancora statico: attualmente infatti solo a Milano e in Emilia Romagna il 50% degli intervistati definisce l’anno già in ripresa. Ma il 52% rileva una situazione stazionaria nella media nazionale, senza contare che il 10% del Centro e delle Isole ha a che fare con una contrazione del business.
Ma veniamo al futuro: dallo studio emerge che un reale cambio di marcia del mercato si avrà nel 2021, nonostante la minaccia dell’inasprimento della tassazione e un’eventuale stretta del credito da parte delle banche in tema di mutui. Nel dettaglio, per il prossimo triennio il 49% degli esperti indica un aumento delle compravendite del residenziale nuovo e il 28% prevede anche un’espansione della logistica.
Nel dettaglio, se oggi i prezzi sono ancora fermi e solo un quinto degli intervistati si aspetta per quest’anno un aumento concreto e circoscritto al nuovo-ristrutturato, nel triennio quasi la metà del campione prevede un aumento di valori per il residenziale nelle zone centrali, ma accompagnato da un’ulteriore riduzione per gli immobili in periferia.
Il settore residenziale è sempre più dominato dalla ricerca di piccoli tagli, anche perché tra gli acquirenti sono aumentati i single e i nuclei diversi rispetto alle famiglie tradizionali. Nelle città metropolitane, il 3,1% è nella fase conclusiva per l’acquisto o l’affitto di un’abitazione, mentre il 13% cerca attivamente una casa in proprietà o locazione con un orizzonte temporale di 12-18 mesi. Il 40% di chi acquista lo fa con rivendita dell’abitazione in cui vive, per il 33% si tratta del primo acquisto, il 10,9% compra un alloggio per un familiare e il 10,5% lo fa a scopo di investimento.
Sul fronte della logistica ci sono buone prospettive grazie alla crescita dell’e-commerce: nel 2019 in Italia il fatturato del commercio digitale arriverà a 16,8 miliardi, per toccare i 22 nel 2021. Per ogni miliardo in più si crea un fabbisogno per circa 400mila mq di capannoni. Gli uffici invece non decollano: circa l’80% degli intervistati prevede un 2019 stazionario o addirittura con una contrazione degli scambi e il 51% vede una diminuzione dei prezzi. A livello geografico, se Milano e Roma rappresentano il 56% degli scambi, è significativo anche il ruolo potenziale degli assi Torino-Genova e Firenze-Bologna.
In conclusione, dal ricettivo ai servizi alle persone e dalla logistica al nuovo residenziale, c’è bisogno di sviluppare un consistente volume di immobili. Per fare questo, l’Italia ha bisogno di valorizzare il proprio patrimonio attuale e creare progetti di compartecipazione di pubblico e privato. Infine, gli italiani confermano un forte attaccamento alla proprietà dell’abitazione, ma l’economia digitale ha bisogno di nuovi spazi di lavoro e di una logistica urbana rinnovata.