L’emergenza coronavirus rende incerto il futuro delle esecuzioni giudiziarie.
Oggi iniziamo l’articolo del nostro blog rispondendo alle domande di un nostro lettore, che ci chiede innanzitutto dove è possibile rintracciare le statistiche relative all’andamento del mercato immobiliare. Come molti di voi sanno già, all’interno del nostro blog diamo puntualmente informazioni in merito allo stato del mercato e alle previsioni degli esperti, come in questo articolo che analizza il primo Rapporto sul Mercato Immobiliare 2020 della società di consulenza Nomisma.
La seconda domanda del nostro lettore riguarda invece il futuro del mercato delle aste immobiliari, che a suo parere subirà un rallentamento. A questo proposito, la nostra risposta si articola in due ragionamenti: in primo luogo, a causa della crisi economica che si profila all’orizzonte molti molti acquirenti non potranno permettersi di continuare a pagare i mutui, con la conseguenza che un numero considerevole di case andrà all’asta.
Secondariamente, il mercato delle aste è ovviamente collegato alle attività dei tribunali, che in questo momento sono sostanzialmente sospese. In particolare, non è ancora chiaro quando lo stop delle esecuzioni avrà fine e l’unica speranza arriva dall’Osservatorio T6, associazione di studio sulle esecuzioni giudiziarie, che propone la ripresa delle aste a decorrere dal 30 giugno, in modo uniforme sul territorio nazionale.
L’Osservatorio T6 avanza anche altre proposte che “non si tradurrebbero nella solita richiesta di fondi, ma in alcune iniziative a tutela di tutti gli addetti del comparto, senza gravare sulle casse statali”. Quella più immediata riguarda il “cash in court”, ossia le somme che, in seguito alle vendite effettuate, sono in giacenza sui conti delle procedure presso i tribunali.
Nel dettaglio, i tribunali italiani dovrebbero effettuare rapidamente i riparti delle somme incassate dalle procedure, velocizzando le pratiche pendenti nelle aule giudiziarie. Secondo il presidente dell’Osservatorio T6 Stefano Scopigli, grazie a questa misura sarebbe possibile mettere in circolo una somma che si aggira approssimativamente tra gli 8 e i 10 miliardi di euro, anche con una distribuzione accelerata, seppure parziale.
Un’altro intervento proposto dall’Osservatorio T6 per alleggerire il carico fiscale sul settore è la sospensione per dodici mesi del versamento del contributo obbligatorio di pubblicazione, che grava sulle procedure per oltre 30 milioni di euro annui. E in quest’ottica il settore chiede anche al legislatore di ripristinare l’imposta agevolata per i trasferimenti di proprietà da aste, ossia le imposte di registro, ipotecaria e catastale nella misura fissa di 200 euro ciascuna.