Nel secondo semestre 2019 si ferma la crescita del settore immobiliare.
Bentornati nel nostro blog. Anche questa settimana torniamo ad aggiornarvi sullo stato del mercato immobiliare. Gli ultimi dati arrivano dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare, che rileva ed elabora le informazioni tecnico-economiche dei valori immobiliari, del mercato degli affitti e dei tassi di rendita. La banca dati dell’Osservatorio fornisce puntualmente informazioni sul mercato nazionale, configurandosi come uno strumento fondamentale per gli operatori del mercato, per i ricercatori e gli studiosi del settore immobiliare, per gli istituti di ricerca pubblici e privati, per la pubblica amministrazione, ma anche per il singolo cittadino.
In particolare, attualmente l’Osservatorio rileva nel settore residenziale un andamento della crescita del 3,9% nel secondo trimestre 2019, contro l’8,8% del trimestre precedente. Sostanzialmente, da aprile a giugno la crescita del mercato immobiliare è pressoché dimezzata rispetto al periodo gennaio-marzo, frenando una tendenza espansiva del settore che appariva costante. Si delinea così l’andamento del residenziale nell’anno corrente, che sebbene altalenante risulta in ogni caso positivo rispetto al 2018.
Analizzando lo stato del mercato immobiliare nelle diverse aree territoriali, il Centro e le Isole si distinguono per un tasso di crescita delle compravendite più elevato, rispettivamente al 4,4% e al 4,5%. Comunque anche in questi territori, nonostante il dato positivo, i tassi sono di molto inferiori rispetto al trimestre precedente. Escludendo le grandi città, i comuni capoluogo presentano un tasso di crescita doppio rispetto agli altri (rispettivamente +4,7% e +2,3%).
Dove invece c’è stata una crescita minore, ossia nelle regioni del Nord e del Sud, l’espansione ha interessato specialmente le classi immobiliari di minore dimensione, cioè fino a 50 metri quadri. Nel Centro e nelle Isole, le uniche ad aver registrato una crescita superiore al 4%, l’espansione maggiore ha riguardato gli immobili di classe alta, quelli oltre i 145 metri quadri. La crescita nelle isole ha superato il +10%, spinta anche dal dato palermitano.
Nello specifico, per quanto riguarda le otto principali città italiane, le dinamiche rilevate dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare sono molto diverse: i due mercati più significativi sono quelli di Roma e Milano, che hanno registrato compravendite per 8.769 e 7.080 unità. Se Roma ha incrementato i volumi del 2,7%, a Milano l’aumento è stato del 6,1%. L’espansione maggiore registrata dall’Osservatorio è quella di Bologna, che arriva quasi al 12%. Al contrario, il segno è negativo rispetto all’anno precedente per Torino, Napoli, Genova, Palermo e Firenze.
Il calo maggiore ha riguardato la città di Firenze, che rispetto al trimestre precedente è passata dal -5,2% al -9,1%. Il totale delle grandi città segna una crescita dell’1,8%, circa la metà rispetto alla media nazionale. Sul fronte degli indici che delineano il clima del mercato immobiliare, la percentuale degli operatori che segnalano pressioni al ribasso sulle quotazioni resta contenuta (16%). La ragione principale della cessazione dell’incarico a vendere rimane la mancanza di proposte di acquisto causata dai prezzi troppo elevati (65%).