Ma secondo gli esperti è una situazione temporanea.
Oggi sul nostro blog non possiamo parlare d’altro: il Coronavirus sta facendo male anche all’immobiliare. Ma solo parzialmente e temporaneamente, dicono gli esperti. Sì, perché se da un lato scende la domanda di affitti brevi, dall’altro le azioni di real estate tengono in Borsa. Partiamo però dalla cattiva notizia. La Fiaip, Federazione italiana degli agenti immobiliari professionali, ha appena lanciato l’allarme: le prenotazioni di soggiorni a breve termine sono in calo dell’80%.
E naturalmente va peggio alle trentasei principali città della Cina, dove solo nella prima settimana di febbraio le vendite di case sono crollate del 90% su base annua. Oltretutto il prezzo delle abitazioni nel Paese ha registrato la crescita più moderata dell’ultimo anno e mezzo. Senza contare che la maggior parte delle agenzie immobiliari è chiusa al pubblico. Insomma, una situazione che sembrerebbe delineare un Armageddon immobiliare imminente.
Invece le notizie che arrivano da Janus Henderson Investors, gruppo globale di gestione patrimoniale, sono confortanti: le azioni immobiliari hanno tenuto, “sovraperformando il mercato in generale dall’inizio dell’epidemia”. Il gruppo sostiene anche che “un’esposizione alle azioni immobiliari nell’ambito di un portafoglio bilanciato può rivelarsi utile”, considerando che questo tipo di investimento mostra correlazioni inferiori con il resto del mercato azionario e con quello obbligazionario.
Ma c’è un altro aspetto da considerare parlando della correlazione tra la diffusione del Coronavirus e i cambiamenti in atto nel settore immobiliare: gli agenti, lavorando più da casa, accelereranno un processo in atto già da prima del virus, ossia quello che va verso il lavoro a distanza. In quest’ottica le agenzie potrebbero dover ripensare alle loro esigenze di spazi fisici per uso ufficio, prendendo in considerazione la fattibilità di soluzioni più flessibili rispetto a quelle a cui erano abituate.