UPPI, Assoimmobiliare e FIAIP: tutte le misure necessarie per far fronte all’emergenza coronavirus.
Anche oggi non possiamo fare a meno di affrontare il tema del Coronavirus connesso al mondo dell’immobiliare. Infatti, come su tutti i fronti, anche nel settore del real estate la situazione cambia di giorno in giorno, se non di ora in ora, parallelamente all’evolversi della pandemia. Rispetto alla scorsa settimana, a causa delle forti scosse inflitte dal Coronavirus al mercato immobiliare, tre associazioni di categoria si sono mosse chiedendo al Governo misure d’urgenza per affrontare il periodo di crisi.
Le prime richieste arrivano dall’UPPI, l’Unione Piccoli Proprietari Immobiliari, che reclama una linea di intervento urgente e drastica per salvaguardare la proprietà immobiliare, oltre all’insediamento di un tavolo di crisi allargato a tutte le organizzazioni di categoria. In particolare, il presidente nazionale Gabriele Bruyère e il segretario generale Fabio Pucci affermano che la politica deve assumere subito delle misure per evitare che la pandemia prenda il sopravvento sull’economia nazionale.
In cosa consistono queste misure? Gli alti dirigenti dell’UPPI sostengono che si deve intervenire sui canoni di locazione e sulle imposte, perlomeno fino al momento in cui la crisi non sarà passata. Nel dettaglio, l’associazione chiede al Governo la sospensione immediata dei pagamenti dei mutui per tutte le categorie fino al 31 dicembre 2020 e la sospensione immediata del pagamento dell’IMU sia per le abitazioni che per gli immobili con usi diversi, sempre fino al 31 dicembre di quest’anno.
Non è tutto: l’UPPI chiede anche la cedolare secca al 10% per gli usi abitativi applicata su tutti i comuni italiani, la cedolare secca per gli usi diversi con applicazione immediata e infine la flessibilità del canone di locazione per gli usi diversi proporzionata allo sgravio fiscale del proprietario, dell’IRPEF e delle addizionali comunali e regionali. Secondo l’UPPI, se il Presidente del Consiglio non emetterà un decreto d’urgenza proprietari e inquilini rischiano la frantumazione immobiliare e locativa.
Ma come abbiamo accennato all’inizio, altre associazioni di categoria chiedono l’intervento del Governo: la seconda è Assoimmobiliare, l’organizzazione aderente a Confindustria che rappresenta gli operatori e gli investitori dell’industria immobiliare. L’associazione ha elaborato diverse proposte, condivise con la direzione generale di Confindustria, per tutelare tutti gli operatori della filiera dall’impatto dell’emergenza Coronavirus, con particolare riferimento a determinate attività economiche.
Assoimmobiliare chiede che siano introdotte misure di alleggerimento fiscale per gli immobili che ospitano centri commerciali, negozi, hotel, teatri, centri sportivi, centri termali, sale e multisale cinematografiche. Le richieste comprendono la cancellazione di tutte le imposte patrimoniali dovute dal primo febbraio 2020 fino al termine della crisi e la sospensione di tutte le imposte patrimoniali per i restanti mesi dell’anno, con rateizzazione di quanto maturato a partire dal 2021 e per i successivi due anni.
Inoltre Assoimmobiliare chiede fino al 31 dicembre la sospensione dei pagamenti dovuti a banche e istituti finanziari in dipendenza di finanziamenti di cui sono parte imprese e fondi immobiliari. Questo per supportare la stabilità dell’economia e contenere gli impatti negativi sulle imprese e i risparmiatori, molto esposti al settore: Silvia Maria Rovere, presidente di Confindustria Assoimmobiliare, sostiene che il Governo deve “adottare provvedimenti che garantiscano la liquidità del sistema”.
Infine c’è un associazione di categoria che sta cercando di tutelare gli interessi delle agenzie immobiliari: la FIAIP, Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionisti. Quest’ultima ha proposto al Governo dieci iniziative a sostegno delle agenzie per far fronte alle conseguenze generate dall’emergenza Coronavirus. In particolare, la FIAIP propone: la sospensione per un anno di rate di mutui e di finanziamenti oltre alla sospensione, sempre per un anno, dei versamenti IVA. Ma andiamo avanti.
La terza richiesta è la sospensione, almeno fino al 30 settembre, del versamento della ritenuta d’acconto operata, proseguendo nella raccolta della stessa. Segue la sospensione, sempre almeno fino al 30 settembre, del versamento dell’imposta di soggiorno già raccolta, anche in questo caso pur proseguendo la raccolta della stessa. Poi c’è la sospensione almeno fino al 30 settembre di eventuali rate di rottamazione e/o dell’Agenzia delle Entrate – Ufficio Riscossione, ossia l’ex Equitalia.
La FIAIP chiede anche l’accesso al Fondo di Garanzia fino all’80% del capitale richiesto con restituzione nei prossimi due anni. Ancora, l’associazione propone l’utilizzo dell’imposta di soggiorno, finalizzata al sostegno del turismo, anche per sostenere le agenzie immobiliari, attive e responsabili nella riscossione di questo tributo. La richiesta successiva è la sospensione del pagamento dei contributi per i dipendenti fino almeno al 30 settembre, a supporto del mantenimento dei posti di lavoro.
Arriviamo alle ultime due richieste fatte dalla FIAIP al Governo: la prima è la sospensione del pagamento di IMU e TARI almeno fino al 31 dicembre. La seconda prevede il credito d’imposta per chi ha perso oltre il 25% del fatturato nel 2020. Stando alle dichiarazioni della Federazione, se la situazione di emergenza dovesse protrarsi oltre aprile/maggio, la conseguenza potrebbe essere una riduzione del PIL, con un pesantissimo impatto per il turismo e per l’economia nel suo complesso.